Di il barman del club. Inizia con questo venerdì un ciclo che il Gruppo Letterario Acàrya. Di il barman del club. Di il barman del club. Di il barman del club.

Non so dove mi stai portando ma concordo. Che dovremmo smettere di riempirci la bocca. Di anni e guardare invece ai nostri passi attuali. Ma soprattutto al senso di ciò che ci assomiglia. Di oggetti che un tempo ci sembravano importanti. E che adesso aspettano soltanto di spaccarsi. A causa del gelo o del sole.

Un tesoro targato Alfa Romeo. 8230; Ci vuole una grande forza per essere cuccioli, ci vuole una grande mancanza di responsabilità per non impegnarsi nella conciliazione lavoro-famiglia. 8230; Le delizie del giardino. In un paese civile le parole.

Come un sipario che muore oltre la lingua. Di me e di altre cose. Il bello che esplode nelle bocche nere. Due carni e mille volte celesti. Mentre la memoria è un gracidare. Mentre è un morso spezzato. È il bordo e lo so.

Nessuna logica ad ambirne il ritorno. Di tutto ciò che ho lasciato. Come un vento a ritroso sulla banchina del tempo. Dove la voce attende il suo gorgheggio latente.

HAPPY POETRY HOUR aperitivo poetico con cocktail e musica. The Empty Bed Blues in Rouge.

Smuoversi cieco ed osceno del Big Bang. In un tempo che sfuma. Che se ne va, recitando. La vanità del proprio attimo.